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Pulizia e dintorni

Recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione: come innaffiare orto e giardino con questa preziosa risorsa

28 Agosto 2019

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Recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione: come innaffiare orto e giardino con questa preziosa risorsa

Come saprai, il primo passo per avere giardini e orti sempre curati è fornir loro il giusto apporto d’acqua. Se anche tu possiedi uno spazio verde intorno a casa – sia esso di piccole o grandi dimensioni – e ti stai chiedendo se sia possibile il recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione, in questo articolo vedremo come raccoglierla per usarla al posto dell’acqua potabile. Parte degli utilizzi che quotidianamente facciamo dell’acqua potabile, infatti, potrebbero essere soddisfatti con l’acqua raccolta a seguito della pioggia e uno di questi è proprio l’irrigazione: scopriamo allora quali sono gli strumenti giusti per sfruttare questa inestimabile fonte idrica.

Recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione: quale attrezzatura usare?

Il recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione è una pratica virtuosa, in quanto permette di sfruttare questo bene prezioso senza sprecare inutilmente l’acqua potabile, fornendo alle piante un’ottima risorsa idrica: la pioggia, priva di cloro e calcare, è infatti considerata l’opzione migliore per innaffiare. Il metodo più semplice per procurarsela è distribuire dei contenitori in giardino, sul balcone o sui terrazzi, assicurandosi che non diventino ricettacolo di insetti e zanzare, ad esempio coprendoli con una zanzariera (ricordiamo che ogni  Comune emette solitamente delle disposizioni specifiche per evitare la proliferazione delle zanzare); se invece vogliamo dotarci di un sistema più organizzato, possiamo pensare di realizzare un impianto che consenta di trasportare l’acqua piovana a uno o più serbatoi di stoccaggio. Il meccanismo è piuttosto semplice e può essere così riassunto:

  1. L’acqua viene recuperata da una superficie di raccolta che, in ambito domestico, è generalmente rappresentata dal tetto;
  2. Tramite le grondaie, quindi, l’acqua confluisce nel tubo pluviale che la porta verso un sistema di filtraggio: questo ha lo scopo di eliminare lo sporco più grossolano, prima che l’acqua finisca nella cisterna di recupero;
  3. Dopodiché, attraverso un condotto, l’acqua piovana giunge nel serbatoio; nello specifico, esistono serbatoi di diverse dimensioni, pensati per essere interrati o posizionati fuori terra;
  4. A questo punto, come prelevare l’acqua dalla cisterna? Per questa operazione, l’ideale è usare una pompa di superficie autoadescante. Un modello come ARGP Series 800X è perfetto per recuperare l’acqua destinata al sistema di irrigazione manuale o automatico di giardini e orti, grazie alla sua capacità di pompare acqua fino a 3500 l/h, recuperarla sino a 8 metri di profondità e sollevarla fino all’altezza di 38 metri rispetto al punto di prelievo; ottime performance, dunque, a cui si aggiunge la resistenza alla corrosione e l’elevata trasportabilità.
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Scegliere il serbatoio di raccolta più adeguato: le dimensioni e la collocazione

I serbatoi di stoccaggio possono differenziarsi per materiali, forme, dimensioni e collocazione al fine di soddisfare diverse esigenze di utilizzo. Per quanto riguarda il posizionamento, questo può essere fuori terra, all’interno dell’edificio (ad esempio in cantine o garage) o interrato. Quest’ultima è la scelta più onerosa e impegnativa, in quanto richiede interventi più importanti per la sua installazione, ma ha il vantaggio di non essere visibile e di consentire la collocazione di cisterne di un’elevata capienza. Per quanto riguarda il dimensionamento del contenitore, questo va valutato con estrema attenzione, tenendo in considerazione fattori come la quantità di precipitazioni che in media interessano la zona, la superficie di raccolta di cui si dispone, l’ammontare di acqua necessaria e l’uso che ne faremo; oltre all’irrigazione, infatti, l’acqua piovana può essere raccolta anche per alimentare piccoli elettrodomestici oppure lo scarico del wc, applicazioni che influiranno sulla scelta del serbatoio più indicato e sulla complessità dell’impianto. Una soluzione alternativa al recupero di acqua piovana, per l’irrigazione di giardini e orti, è l’utilizzo dell’acqua di pozzo per la quale una pompa autoadescante può nuovamente tornare utile.

Pompa autoadescante: lo strumento ideale per alimentare il tuo impianto di irrigazione

Per quanto riguarda i sistemi di irrigazione per giardini e orti, in commercio esistono molteplici soluzioni, ognuna delle quali con caratteristiche ben precise, studiate per soddisfare specifiche necessità. La cosa migliore, in fase di valutazione, è farsi consigliare da un professionista che sappia suggerire la proposta più adatta in base a elementi come l’ampiezza dello spazio verde, la tipologia di coltura presente e il tipo di terreno.

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Sia che tu scelga l’irrigazione manuale – indicata soprattutto per aree di piccole dimensioni – o automatica, le pompe autoadescanti AR Blue Clean saranno in grado di recuperare l’acqua piovana, raccolta in serbatoi o cisterne, e di convogliarla nel sistema. Tranne che per gli impianti a goccia – che necessitano di un flusso d’acqua orario più basso rispetto a quello richiesto dalle pompe autoadescanti – questi strumenti sono perfetti per qualsiasi apparato di irrigazione, sia fuori terra che interrato.

Le pompe autoadescanti, come hai visto, sono estremamente utili nel recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione, ma il loro funzionamento può non essere di immediata comprensione se non si ha mai avuto a che fare con questi strumenti. Se vuoi saperne di più, perché non leggi il nostro articolo che spiega esattamente come lavora una pompa autoadescante?