
Il cambiamento climatico e l’attenzione alla scarsità di materie prime, al consumo energetico e al consumo di acqua potabile stanno stimolando sempre più persone ad adottare comportamenti etici e sostenibili, come il recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione e a uso domestico.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che l’acqua è un bene prezioso e non va sprecata, soprattutto considerando la carenza di questa risorsa sul pianeta.
Tra i comportamenti utili a risparmiare acqua in casa, chiaramente, c’è un suo uso più consapevole e moderato. Ma, oltre ad evitare gli sprechi, è possibile anche attingere a fonti di acqua alternative per annaffiare orti e giardini o per le pulizie domestiche.
Attraverso specifici sistemi e impianti è possibile raccogliere e recuperare l’acqua piovana, con vantaggi sia per l’ambiente che per la bolletta. Infatti, si tratta di una pratica che può essere adottata anche nelle nostre abitazioni collegando l’impianto a una pompa autoadescante.
Scopriamo di più su come raccogliere e utilizzare l’acqua meteorica.
Utilizzi domestici dell’acqua piovana
Buona parte degli impieghi che facciamo dell’acqua potabile potrebbe essere svolta usando l’acqua piovana: se ci pensi, infatti, non serve acqua potabile per irrigare o riempire lo sciacquone del wc.
Quali sono le applicazioni per cui possiamo usarla? Ecco le principali:
- irrigazione di prati, piante e orti;
- igiene personale (bagno e doccia, lavaggio dei denti);
- alimentazione dello scarico del wc;
- alimentazione della lavatrice;
- pulizia dei pavimenti esterni o interni;
- lavaggio dei panni a mano;
- lavaggio dell’automobile o del camper.
I vantaggi di adoperare l’acqua piovana non si limitano al risparmio idrico. L’acqua meteorica, infatti, è priva di calcare: dunque, è ottima per la lavatrice e perfetta per l’irrigazione.
In alternativa a questo, un altro metodo interessante per ridurre il consumo di acqua potabile è l’utilizzo dell’acqua di pozzo.
Come si recupera l’acqua piovana?
Per il recupero dell’acqua piovana in ambito domestico, bisogna dotarsi di un sistema di raccolta delle acque meteoriche. Generalmente, il metodo più diffuso è la raccolta dell’acqua dalle grondaie posizionate lungo i bordi del tetto, ma non è possibile farlo in tutti i tipi di abitazioni.
Vista la varietà delle case – pensa alle costruzioni senza grondaia o senza tetto – esistono anche sistemi per recuperare l’acqua piovana senza grondaie e senza tetto. Vediamo quali sono.
Raccolta dell’acqua piovana dalla grondaia
Nei contesti abitativi, di solito, si usa l’acqua che proviene dal tetto e che, attraverso i canali di gronda, converge verso un sistema di raccolta. In pratica, la pioggia scende dal tetto e cade nei canali delle grondaie. Da qui, finisce nei pluviali, i tubi verticali che convogliano l’acqua dall’alto in basso, che la portano nel serbatoio.
Come recuperare l’acqua piovana senza grondaie
Nel caso in cui tu viva in una casa senza grondaie, ci sono diverse alternative. La soluzione più semplice è il posizionamento di secchi per la raccolta idrica intorno al giardino o in terrazzo (facendo attenzione che non diventino un ricettacolo di insetti e zanzare).
Un sistema esteticamente più gradevole è il recupero dell’acqua piovana attraverso una piccola cisterna di raccolta. Se hai uno spazio esterno che lo permette – orto, giardino, balcone o terrazzo – puoi posizionare una o più cisterne di raccolta e collegarle all’impianto.
Raccogliere l’acqua piovana senza il tetto
Recuperare l’acqua piovana senza il tetto richiede maggior impegno perché bisogna cercare soluzioni adatte all’ambiente in cui si vive. Potresti utilizzare delle bottiglie di plastica, dei catini o delle cisterne da posizionare in giardino o sul terrazzo.
Le bottiglie vanno tagliate nella parte alta, dove è necessario inserire un imbuto vero e proprio per far convogliare l’acqua nel recipiente; in alternativa, puoi tagliare il collo di un’altra bottiglia, metterlo sulla bottiglia per la raccolta e utilizzarlo a mo’ di imbuto.
I catini, così come le bottiglie, vanno sparsi in diversi punti in modo che possano essere utili al recupero dell’acqua meteorica. Man mano che si riempiono, vanno svuotati con cura in una cisterna più grande per non creare accumuli d’acqua o pozze sul pavimento.
Come recuperare l’acqua piovana in ambito domestico
Se vogliamo un meccanismo organizzato, pratico e funzionale (oltre che esteticamente più gradevole) sarà necessario utilizzare un impianto più completo e sofisticato. Quest’ultimo sarà fondamentale se si desidera usare l’acqua piovana anche per l’alimentazione domestica, oltre che per l’irrigazione.
In genere, un impianto di raccolta dell’acqua piovana comprende il sistema di filtraggio, la cisterna di stoccaggio, la pompa autoadescante per il recupero dell’acqua dal serbatoio e le tubazioni per il trasporto dell’acqua.
I prezzi dell’impianto variano a seconda della tipologia di installazione e dalle sue dimensioni.
Il sistema, come abbiamo detto, può essere più o meno complesso. Può infatti prevedere un serbatoio di raccolta esterno o interrato, essere destinato solo al recupero di acqua per l’irrigazione oppure anche per usi domestici. La cisterna stessa può avere dimensioni differenti a seconda delle necessità. Per quanto riguarda la scelta della pompa autoadescante bisogna considerare le caratteristiche dell’impianto e la quantità di acqua che intendi trattare.
Dopo questa breve premessa, dunque, scopriamo com’è fatto un impianto per la raccolta di acqua piovana proveniente dal tetto.
1 – Sistema di filtraggio
Il sistema di filtraggio permette di eliminare foglie, sabbia e detriti che l’acqua tende a raccogliere da tetto e grondaie. Ne esistono di diverse tipologie in commercio, a seconda delle esigenze e del genere di impianto. Proprio per far sì che l’acqua raccolga meno sporco possibile, è anche importante non sottovalutare la pulizia delle grondaie.
2 – Cisterna per il recupero dell’acqua piovana
Dopo essere passata attraverso il sistema di filtraggio, l’acqua confluisce all’interno di una cisterna di stoccaggio. Quest’ultima può trovarsi all’esterno oppure essere interrata: di solito, quando l’acqua serve per l’alimentazione domestica, si opta per un serbatoio interrato. Inoltre, se collocato esternamente, il contenitore deve trovarsi in un luogo fresco e protetto dalla luce.
Le cisterne devono essere specifiche per questo scopo e realizzate con materiali adatti a conservare l’acqua in ottime condizioni. Ne esistono di varie dimensioni e la capienza rappresenta un aspetto da valutare attentamente in fase di progettazione.
Per trovare la cisterna della grandezza adatta bisogna considerare una serie di fattori come:
- le precipitazioni medie annue;
- l’ampiezza della superficie di raccolta;
- l’impiego che si vuole fare dell’acqua.
3 – Pompa per raccogliere l’acqua dal serbatoio
Ora che l’acqua è stata raccolta in un’apposita cisterna (o in più di una, a seconda delle necessità), serve una pompa per prelevarla e utilizzarla. A questo scopo, è utile conoscere come funziona una pompa autoadescante.
AR Blue Clean propone diversi modelli di pompa autoadescante, a seconda delle esigenze. Un articolo come ARGP Series 800X, per esempio, è molto adatto all’irrigazione manuale o automatica di prati e giardini. Un modello come ARGP Series 1100XB è invece la scelta giusta per coloro che vogliono usare l’acqua anche per l’alimentazione domestica, oltre all’irrigazione. La differenza è data dalla presenza dell’autoclave di cui questo modello è provvisto. Vuoi conoscere di più in merito? Puoi leggere la guida sulle pompe autoadescanti con serbatoio o senza autoclave!
È bene sapere, inoltre, che la pompa autoadescante può essere usata anche per prelevare l’acqua di pozzo e che non bisogna mai dimenticare la manutenzione periodica della pompa affinché sia sempre efficiente e funzionale.
4 – Tubazioni per il trasporto idrico
Quando si prevede l’uso domestico, le tubazioni che trasportano l’acqua dalla cisterna alla casa, devono essere separate da quelle dell’acqua potabile per motivi di igiene e sicurezza. Anche i rubinetti da cui esce l’acqua piovana devono essere contraddistinti chiaramente da quelli dell’acqua potabile: ricordiamo infatti che l’acqua piovana raccolta non è potabile.
I sistemi più sofisticati, inoltre, sono dotati anche di una centralina adibita al controllo e al monitoraggio della distribuzione dell’acqua.
Se per un sistema molto semplice di recupero dell’acqua piovana ci si può muovere anche in autonomia, per un impianto più completo e complesso sarà necessario l’intervento di un professionista, soprattutto se intendiamo utilizzare la risorsa idrica per usi domestici.
Recupero dell’acqua piovana per uso domestico
Utilizzare l’acqua piovana in casa è una delle scelte più valide in ottica di salvaguardia ambientale. Si tratta di una risorsa naturale e rinnovabile che, nei mesi piovosi dell’anno, può essere estremamente cospicua. Permette di risparmiare sul consumo di acqua, soprattutto per le attività che non richiedono l’uso di acqua potabile, e può aiutarti a dare un netto taglio alle bollette.
Grazie alla bassa quantità di calcare, è utile per chi ama godere dei benefici del giardinaggio: può essere, infatti, impiegata per l’innaffiatura delle piante e per la cura del prato. Con un impianto a goccia, è funzionale anche per innaffiare le piante in vacanza e non far rovinare il tuo giardino quando sei fuori.
Si può usare per le pulizie ecologiche in casa, destinandola ad attività come il lavaggio dei vetri, la pulizia della lavastoviglie, dei tappeti, del divano o della tappezzeria, o anche per sbiancare gli oggetti in plastica.
È particolarmente indicata anche per la cura del terrazzo e per il mantenimento dei tuoi spazi outdoor, dove si sostituisce in maniera perfetta all’acqua potabile per pulire le zanzariere, le tapparelle e le tende da sole, lavare le superfici esterne (compresi i pavimenti in cotto), detergere i lampioni da giardino, pulire le fughe del pavimento.
Il recupero dell’acqua piovana si rivela funzionale anche per i tuoi hobby, come il lavaggio dell’automobile e la pulizia della bicicletta. I pet lovers possono usarla per la pulizia della pipì di cani e gatti.
Dopo le operazioni di filtraggio, l’uso dell’acqua piovana in lavatrice permette di avere un bucato più pulito: ha una notevole efficacia pulente e il contenuto di calcare è nettamente più basso, per cui si riduce l’uso di detergenti e prodotti anticalcare.
Quanta acqua piovana si può raccogliere in un anno
Per capire quanta acqua potresti raccogliere con un impianto per il recupero dell’acqua piovana, bisogna considerare alcuni fattori:
- le precipitazioni medie nella tua zona: in genere, puoi trovare i dati su internet;
- la superficie del tetto: da un tetto si possono raccogliere circa 600 litri di acqua per metro quadrato in un anno;
- le perdite dovute all’evaporazione: il coefficiente di perdita è fissato a 0,9.
La formula per il calcolo della quantità di acqua piovana che si può raccogliere in un anno è:
[(Superficie del tetto in m² X Media precipitazioni annue) X 0,9] = Litri d’acqua recuperati all’anno.
In pratica, si moltiplica la superficie del tetto da cui recuperare l’acqua per la media delle precipitazioni annue. Il risultato va poi moltiplicato per il coefficiente di perdita così da considerare anche le perdite dovute all’evaporazione.
Pompa per il recupero dell’acqua piovana: come sceglierla
Come hai visto, la pompa autoadescante è fondamentale per il recupero dell’acqua piovana: è uno strumento che preleva l’acqua da serbatoi, cisterne e pozzi e la convoglia nei tubi destinati all’irrigazione o all’alimentazione di sanitari e piccoli elettrodomestici.
Per scegliere la pompa per il recupero dell’acqua piovana adatta alle tue esigenze, il primo fattore da considerare è la presenza del serbatoio. Le pompe autoadescanti di superficie senza serbatoio sono le più indicate per innaffiare orti e giardini; inoltre, possono essere impiegate per la pulizia dei pozzi, da cui sono in grado di rimuovere i muschi e le impurità che tendono a depositarsi sul fondo. Le pompe autoadescanti con autoclave, invece, si prestano ottimamente per alimentare gli impianti di irrigazione e gli elettrodomestici.
AR Blue Clean propone un’ampia gamma di pompe autoadescanti di superficie realizzata con materiali resistenti e durevoli. Si tratta di strumenti affidabili che garantiscono prestazioni eccellenti nel tempo, così da aiutarti a ottimizzare il consumo di acqua potabile in casa a lungo. Assemblate con motori a basso consumo energetico, garantiscono non solo il risparmio idrico ma anche quello energetico.
Se invece ti serve uno strumento per drenare locali allagati, svuotare piscine o laghetti, puoi avvalerti di una pratica pompa sommersa: scopri di più nel nostro approfondimento sul funzionamento di una pompa sommersa!
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Crediti immagine di copertina: Alexander Knyazhinsky/Shutterstock.com